CRONACA DI UN "DELITTO" POLITICO
Tra ottobre e novembre 2009 la coalizione di centro sinistra che ha governato la Regione nell’ultima legislatura, ma che in varie versioni governava da 15 anni, ha svolto 25 iniziative nelle più grandi città delle Marche per il rendiconto della legislatura. Annunciate con manifesti giganti con la presenza di tutti i simboli dei soggetti della maggioranza.
Alle iniziative è stato sempre presente il Presidente Gian Mario Spacca insieme ai rappresentanti di tutti i soggetti della coalizione: PD, IDV, PRC, PdCI, Sinistra Democratica, PSI, Verdi, DC, MRE, Liste civiche Marche. Sinistra Ecologia Libertà non era ancora nata, ma era presente Sinistra Democratica che come si sa è uno dei soggetti fondatori. Spacca ha illustrato ai cittadini i risultati ottenuti e la buona amministrazione assicurata dal 2005 ad oggi in continuità con le legislature precedenti guidate dal presidente Vito D’Ambrosio.
21 dicembre 2009 – Spacca candidato
Contemporaneamente le forze politiche convocate dal presidente Spacca si sono incontrate più volte per concordare un documento definito “linee guida “ per il programma. Il 21 dicembre tutte le forze della coalizione uscente annunciavano in una conferenza stampa la ricandidatura di Gian Mario Spacca a presidente della Regione per dare “continuità” alla positiva esperienza che stava per concludersi con le elezioni del prossimo 28 – 29 marzo. Il PD e lo stesso Spacca invitavano la coalizione a lavorare per creare le condizioni per “rafforzare e allargare” la maggioranza di centro sinistra. SEL dichiarava la sua disponibilità sulla base di “accordi programmatici condivisi e senza veti nei confronti di nessuno”. Anche le altre forze della coalizione dichiaravano la stessa disponibilità.
8 gennaio 2010 – ricominciano gli incontri
8 gennaio 2010 – ricominciano gli incontri
Con il nuovo anno ricominciano gli incontri delle forze della coalizione per la definizione del programma e arrivano le prime notizie sulla possibilità di un allargamento della coalizione all’UDC. Le riunioni si susseguono ma l’UDC non si presenta mai a nessuna riunione. Da indiscrezioni varie si percepisce che è in corso una trattativa diretta ed esclusiva tra UDC e Pd alle spalle delle altre forze che avevano già siglato un accordo sulle linee guida del programma e il 21 dicembre avanzato la candidatura di Spacca alla presidenza.
Intanto il centro sinistra, in assenza dell’UDC, perveniva alla definizione del programma di coalizione. Nei giorni successivi tramite il PD veniva consegnato a tutte le forze della coalizione di CS un documento dell’UDC con le proprie proposte programmatiche, in gran parte già apparse sugli organi di informazione.
Inizia così una nuova fase di confronto dentro la coalizione. Si svolgono diverse riunioni sempre convocate dal PD per rendere compatibili le proposte dell’UDC con quelle già elaborate dal centro sinistra.
4 febbraio 2010 – si definisce il programma
Fino al 4 febbraio non era mai stata ufficialmente avanzata la possibilità che l’ingresso nella coalizione dell’UDC comportasse l’uscita del PRC e del PdCI. Del resto sembrava paradossale che ciò avvenisse dopo che i due partiti della sinistra avevano partecipato a tutte le fasi di lavoro iniziate nel mese di ottobre e arrivate fino al 4 febbraio, quando veniva siglato un accordo programmatico e politico di sostegno a Spacca, sulla base di un testo coordinato e affinato da esponenti PD. Ma proprio in quei giorni arriva la notizia di un accordo tra PD, IDV e UDC siglato a Roma tra Ucchielli e Pettinari alla presenza di Bersani e Casini.
11 febbraio 20010 - la riunione dello strappo del PD
In tutte le settimane trascorse, le forze che ripetutamente s’incontravano nelle riunioni convocate dal PD per elaborare il programma della coalizione, hanno continuamente chiesto come mai l’UDC avesse inviato le sue proposte programmatiche e continuasse a non partecipare alle riunioni utilizzando il PD come suo “portavoce”. La risposta non è mai venuta. Dirigenti ed esponenti del PD hanno tenuto un atteggiamento assai irrispettoso nei confronti delle forze di centro sinistra (tenendo i piedi su due staffe, in sostanza era impegnato in due trattative parallele negandole agli altri). In molte interviste e dichiarazioni in parallelo altri dirigenti ed esponenti del PD hanno pubblicamente espresso preoccupazioni nel metodo e nel merito verso l’UDC che, nazionalmente rifiutava il centro sinistra e governa province marchigiane con il centro destra.
11 febbraio 20010 - la riunione dello strappo del PD
I tempi si accorciavano e allora SEL convocava una riunione per il pomeriggio dell’11 febbraio di tutte le forze del Centro Sinistra e l’UDC per scoprire i contenuti del patto tra PD e UDC e chiudere in un modo o nell’altro la lunga, sconcertante telenovella. Il PD, anticipava alla mattina la riunione invitando solo una parte delle forze di centro sinistra della maggioranza uscente e l’UDC. Per la prima volta senza spiegazioni Rifondazione Comunista e PDCI non venivano invitati. I rappresentanti di SEL partecipano alla riunione e vengono invitati a firmare un documento , come base dell’accordo programmatico, mai discusso e “non emendabile” - sentenziava il segretario regionale dell’ UDC Pettinari -. Prendere o lasciare, insomma. Il documento sottoposto era notevolmente modificato rispetto a quello concordato il 4 febbraio.
Un programma per SEL inaccettabile che prevede il “sostegno alla famiglia naturale”, il “sostegno alla scuola privata parificata”, la gestione pubblica dei beni comuni, come l’acqua, tra pubblico e privato; assume la società quadrilatero (entrata in questi giorni nell’indagine sugli sperperi della protezione civile) come struttura portante per la realizzazione delle future opere infrastrutturali. Un programma moderato che si somma alla discriminazione anticomunista.
Per aprire la strada ai centristi dell’UDC il PD ha interrotto una esperienza positiva di governo che durava dal 1995 accettando l’esclusione della sinistra.
SEL è impegnata a costruire a tutti i livelli un centro sinistra che sconfigga davvero il centro destra nel 2013.
E’ successo solo nelle Marche. In Puglia la manovra non è riuscita. In Umbria il PD non ha accettato veti e anche lì l’UDC va per conto suo. In Liguria e in Piemonte, respinti i veti, l’alleanza comprende in vari modi tutto il centro sinistra e l’UDC. Nelle Marche il PD debole e sottomesso accetta un programma arretrato e la discriminazione pregiudiziale con la scusa delle indicazioni dei vertici nazionali impegnati a costruire l’alternativa a Berlusconi per le politiche del 2013 . SEL non ha potuto accettare, nonostante le pressioni di Spacca e del PD, di far parte di una coalizione che per il programma e i veti politici si può ormai definire di “Centro” e non di centro sinistra.
SEL è impegnata a costruire a tutti i livelli un centro sinistra che sconfigga davvero il centro destra nel 2013.
Ora nella campagna elettorale sono in campo tre poli: quello di destra, quello di centro e quello di sinistra che presenta Massino Rossi candidato a presidente della regione. La sinistra si presenta unita, dunque, in una coalizione con la lista unica del PRC e del PdCI e con la lista di Sinistra Ecologia Libertà. Un successo elettorale riaprirà la situazione politica in consiglio regionale e nelle Marche, evitando di farla scivolare nel vicolo cieco in cui è stata indirizzata dal PD.
Ciao, ho letto con attenzione questo post, al di là della dinamica e dello storico della rottura, mi piacerebbe sapere quali sono le differenze di contenuti, nei programmi elaborati fra la sinistra e Spacca e quali proposte dell'Udc sono state recepite, successivamente nel programma finale del grande centro... grazie
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