
18/06/2010 - Prendo spunto dall'inserimento di una breve presentazione che Marilisa ha prontamente riportato sull'assemblea provinciale di SEL che si è tenuta ieri sera, per illustrare con più precisione il senso del mio intervento. Tra le altre questioni tematiche, in ogni intervento che c'è stato si è parlato di Vendola quale leader del centro sinistra e ognuno ha riflettuto su questa questione che è piuttosto cruciale all'interno della sinistra. La mia visione sostazialmente è questa. Come mi sono già espressa, ritengo che la figura, la personalità e la statura di Niki Vendola, per noi arrivi in questo particolare momento storico-politico come una manna dal cielo. Io non scorgo in lui quel rischio che alcuni o tanti intravedono nella deriva personalistica del leader e per un semplice fatto: Vendola è già di per sè un leader carismatico quindi non si può arginare, contener, ciò che s'impone "motu proprio" nel cuore della gente. Io credo invece, che esattamente in virtù di questa breccia che Vendola ha aperto negli animi di molti italiani, si debba dargli tutta la spinta, l'appoggio e la forza che merita, perchè comunque nessuno è qualcuno da solo. A noi spetta quindi potenziare la sua forza di leader, non certo per farne un'icona ma per cogliere in lui quel seme di rinascita che da tanto aspettiamo. Vendola non è un "falso profeta", dunque attenzione a non perdere questa straordinaria opportunità. Non è fanatismo il mio alla "meno male che Silvio c'è". Le differenze tra la leadersheap di Berlusconi così come si è imposta dal nascere fino ad oggi e quella di Niki Vendola è abissale; L'una cala dall'alto con preciso calcolo strategico, l'altra proviene dal basso ed ha in sè quei contenuti e aspettative di cambiamento ideale e reale di cui si avverte il bisogno. Attenzione ripeto quindi, a non banalizzare il fenomeno Vendola, volendolo far rientrare a forza entro categorie di capipopolo già sperimentate. Non è lui il nostro problema attuale o futuro, semmai lui rappresenta il giusto aggancio per risolvere- almeno da un punto di vista di rappresentanza- un groviglio di situazioni che hanno portato troppi di noi alla sfiducia nella capacità di espressione della sinistra italiana. L'Onorevole Calzolaio in apertura degli interventi, sollevava tra le altre una riflessione circa il legame tra SEl e Niki Vendola, giungendo alla conclusone - se non ho capito male- che non è necessaria un'identità tra le due entità,in quanto SEl è una cosa, Vendola un'altra, benchè SEl gli appartenga. Ed ecco qui il punto chiave per definire il nostro percorso in vista del prossimo Congresso nazionale. L'intervento di Calzolaio sottolinea secondo me, che non c'è rapporto di reciprocità oggi fra l'uomo e quella che è la sua costola di partito e che quindi se è realistico e opportuno pensare oggi che puntare tutto sulla personalità (non persona!) di Vendola possa rappresentare un possibile rischio di fallimento qualora un qualsiasi motivo o imprevisto possa inficiare la sua figura positiva, non da meno comporta un' esposizione al rischio , ostinarsi a investire energie e risorse in un partito o movimento in cui Vendola oggi non si riconosce pienamente e che domani potrebbe neanche più esserci. Allora ,io penso e concludo, mi sento di dire come ho già detto ieri sera, che l'atteggiamento più prudente per noi, in attesa di quegli sviluppi di cambiamento dei nuovi assetti partitici che avverranno nel prossimo futuro in tutti gli schieramenti, non solo di sinistra, e delle scelte stesse che farà Vendola in prima persona, dovremmo avere la capacità di vivere Niki Vendola come la nostra stella polare e al contempo, mettere in atto tutti quei comportamenti che la nostra linea guida ci suggerisce, attraverso un impegno concreto nelle nostre realtà locali, per non rimandare oltre una risposta efficace alle tante istanze che urlano giustizia da ogni parte. Che poi questo lo facciamo come SEL, come Fabbriche, nelle Università o come " apostoli " di sinistra, non importa. Intanto facciamo per e col nostro credo. Si vedrà poi che nome darà a questo esercito di "impegnati" al suo fianco il leader Niki Vendola in cui ci riconosciamo.
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